20.5.07

Assenze

L'assenza è un tema troppo grande, mi devi perdonare se non so rispondere. Il tuo testo è bellissimo e sapiente (mi dispiace per te). Credo che si, si possa dire "mi manchi" in presenza. Ma già lo sappiamo quanta distanza ci possa essere tra due esseri. Anche innamorati. Anche amanti. Poi c'è la paura fredda che non ti vuoi dire. Quella del legame reciso tuo malgrado. Quella presenza che in fondo sta li' proprio a nascondere l'assenza. E lo senti, non puoi mentirti.
C'è l'assenza incomunicabile, quella che ci sembra di vivere in un muro che ci divide da tutto e da tutti, ma che in realtà ci divide da noi. Quella forse è l'assenza più insondabile, quando credi che sia l'altro a mancare e invece - invece - sei tu che manchi all'appello....

Acqua

Il tuo modo di scrivere mi incanta. E facile, talmente facile. Scorre fluido come l'acqua del mio vicino, quando mi gocciola sulla testa. Non so mai da dove venga, quali passaggi misteriosi, quale facilità nascosta. Cosi' scorrono le tue parole, per una strada tutta loro. Corrono in tondo fino a me stessa. Per fortuna non ti vedo. Per fortuna non so a cosa assomigli. Che la musica passa per le parole, o le parole per la musica : ci si capisce. A quale prezzo. Quale.
La strada è stata aguzza e sottile prima di arrivare, come scalza sugli aghi di pino. D'un tratto mi accoro che c'era un altro sentiero, parallelo, e tu su quel sentiero. E il tuo sguardo è un appiglio, il tuo sguardo è coscienza. Che resti fra noi : che resti fra noi.