3.6.06

fragile

invece no. dopo tanto pianto siamo ancora insieme. a cosa è servito piangere? a misurare la distanza? misurare l'amore? la distruzione?
la fragilità...

2.6.06

lasciata?

anche stanotte sono uscita, dopo il suo ultimo messaggio "non c'è una donna per me". probabilmente vuol dire che mi ha lasciata, non so. sono cosi stupida da non capire, forse dovrei chiederglielo. comunque sono uscita, con morgan che mi aveva telefonato. aveva sentito che qualcosa non andava, mi ha detto. caffé e poi camminare camminare nella notte cittadina. lungo il parco chiuso, sentire il rumore della cascata artificiale, vedere il finto tempietto stagliato contro le stelle. la strada bagnata (ovviamente) dalla luce dei lampioni ed la solita umidità che penetra le ossa. camminare fino a vuotarsi...
sono tornata a casa che erano quasi le due e mezza, e pensare che alle undici stavo già dormendo. cosa mi ha spinta ad uscire cosi, sfilare in fretta il pigiama, rivestirmi, infilare la giacca prendendo al volo la sciarpa rossa.
cosa.
stamattina rieccomi alla scrivania ingombra di carte. lui non si è fatto sentire.

1.6.06

luna di mezzanotte

ieri sera mi sono messa un maglione in più e sono uscita. ho preso la metropolitana e sono salita sulla collina. il solito percorso di quando la mente è troppo stanca per poter stare dietro all'anima. ho bisogno di mettermi in contatto con le stelle, sentire l'aria bagnata (... chissà perché capita sempre con o dopo la pioggia) che intride piano piano i vestiti (si spiega il maglione supplementare).
le ultime parole che gli ho scritto prima di uscire sono state "ti odio stasera", poi mi sono disconnessa in fretta, temendo la sua reazione. mentre il pc si spegneva è comparsa la sua risposta "non ne vedo il motivo". poi tutto si è spento ed io sono uscita.
ho camminato stordita per il cammino ormai noto, denso di pensieri sfusi, come i vestiti usati tra i quali frugare al mercato delle pulci. acchiappi una manica colorata e poi vedi che la camicia è alquanto improbabile... era meglio la manica da sola, che spuntava dal mucchio di roba come un ferito sul campo di battaglia.
cosi' lo schianto delle stelle ed il taglio di quello spicchio di luna in cima alle scalinate del vecchio quartiere ha lenito la coscienza.
tornata a casa ho dormito dimentica, anche di lui.

31.5.06

prima volta

questa è la prima volta, il primo esperimento segreto. avevo pensato di aprirlo con una parolaccia, di quelle cosi volgari che non oso pronunciare, cosi non avrei mai avuto il coraggio di far entrare qui dentro nessuno che mi conosca di persona. invece ho fallito prima di iniziare. vedremo se terro' testa al mio proposito ( e per quanto tempo).