10.5.07

quello che mi fa piangere oggi

Apres tout le QI n'est pas un marqueur de reussite sociale (plutot le contraire en general) et les gens les plus intelligents sont (selon moi) les plus modestes car ils savent que leur savoir n'est rien en comparaison de ce qu'il y a a savoir dans l'univers (merci a einstein pour cette brillante idee).

autodafé (actus fidei)

bruciare i libri, star li a vedere come le pagine si accartocciano, come l'inchiostro diventi d'argento sul foglio nero, un attimo prima che si sbricioli.
star li a guardare come la coscienza si spenga, ripiegata su se stessa. Alessandria brucia. E con lei le leggende. La convinzione stolta e ingenua di sapere. i libri bruciano, i cartoni e le pergamene, le miniature ed i fermagli. le cronache universali che cominciano da zero. quelle di dove siamo figli di Enea, dove Merlino soffia saggezza all'orecchio del re. Dove i popoli si autocelebrano in un pazzia collettiva.
bruciare tutto.

9.5.07

il sito

l'anno finisce ed il tempo si asciuga, rimangono le tracce sui muri come quelle del sale sull'asciugamano alla fine del sole di agosto.
certe cose finiscono quando non te l'aspetti, è più difficile capire come a un certo punto ti ritrovi fuori. qual'è la strada che avevi intrapreso, è perché.
sono fuori dal sito come da un'indigestione, inseguita dai commenti avvelenati di chi ci crede. a quanto pare si devono amare per forza le fragole con la panna, gli "sguardi impiglaiti nelle nuovole", le atmosfere rarefatte e quent'altro. mah.
in realtà non c'entro proprio niente con questo sito, era solo per fare contento donato. era solo la curiosità dei commenti. alla fine inaspettati ci sono stati certi incontri virtuali. grazie almeno dippi, blue e casti....che tristezza pero', che tristezza...

8.5.07

perché non scrivo più

[confessioni senza sintassi]
è che a leggere certe poesie mi innervosisco. basta coi tremiti, le foglie, i veli, le nuvole i sussurri e le fragole con la panna. ne ho abbastanza di melodie e arabeschi, fiori e perbenismo. è tutto un guazzabuglio rivoltante, un narciso che si mangia la coda. ne ho abbastanza.
tanto la vita è altro. sono i semafori che funzionano per tutti e che la notte se ne vanno in standby. sono i riflessi sulle vetrine lucide del centro, quelli mentre passi e che manco ci fai caso. sono i libri impolverati di una libreria che l'impiegato ha dimenticato si spazzolare. sono le monete in fondo alle fontane come sogni a cui si rinuncia, fardelli che riparti più leggero.
poesia è tutte le volte che ti fermi a pensare alle "corrispondenze" e sai che tanto non potrai parlarne con nessuno. poesia sono le parole che non scrivi mai (e saresti stato un grande poeta).
poesia è un paio di occhiali che non hai mai voluto, uno sguardo lucido e terribile su di te e sulle briciole sotto il frigorifero (la notte speri che qualche topo arrivi).