2.7.07

Meglio di no

Cosi dopo tre giorni riassaporo
quella spezia dimenticata,
quel sapore di straniero
che la lingua rigira in bocca
e mi si riempie il cervello
di asprezza
solo per ricavarsi
un ritmo conosciuto.

Mi ritorna in mente
il tuo sguardo
dell'ultima sera
ma anche
quello del mattino
che ti dissi
che eri un principe
nobile e fiero.

Poi intorno ai sedativi
hai disegnato un albero
senza sapere che il muro
bianco
sotto il disegno
era il teatrino delle ombre
scure.
Mi allontano.

Non era mai meglio
da prima della pioggia
di quando dal fulmine estivo
fu lacero il tempo.
Non c'è mai stata tregua
alle pagine vergini
che la scrittura attende
insonne.