ieri sera mi sono messa un maglione in più e sono uscita. ho preso la metropolitana e sono salita sulla collina. il solito percorso di quando la mente è troppo stanca per poter stare dietro all'anima. ho bisogno di mettermi in contatto con le stelle, sentire l'aria bagnata (... chissà perché capita sempre con o dopo la pioggia) che intride piano piano i vestiti (si spiega il maglione supplementare).
le ultime parole che gli ho scritto prima di uscire sono state "ti odio stasera", poi mi sono disconnessa in fretta, temendo la sua reazione. mentre il pc si spegneva è comparsa la sua risposta "non ne vedo il motivo". poi tutto si è spento ed io sono uscita.
ho camminato stordita per il cammino ormai noto, denso di pensieri sfusi, come i vestiti usati tra i quali frugare al mercato delle pulci. acchiappi una manica colorata e poi vedi che la camicia è alquanto improbabile... era meglio la manica da sola, che spuntava dal mucchio di roba come un ferito sul campo di battaglia.
cosi' lo schianto delle stelle ed il taglio di quello spicchio di luna in cima alle scalinate del vecchio quartiere ha lenito la coscienza.
tornata a casa ho dormito dimentica, anche di lui.
1.6.06
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