A londra c'è il cielo e mi sento scoperta, come se qualcuno fosse venuto nella mia parigi e le avesse tolto il coperchio. D'improvviso mi si ritaglia addosso l'aria di chi non capisce, di chi posa i piedi per la prima volta. Lo sguardo stranito e contento al mercato pieno di ciotole che sollevi senza una parola per fartele svuotare nelle buste. Lo sguardo metodico della polizia al controllo passaporti. Quello ansioso di quando mi accorgo che per attraversare ho guardato dalla parte sbagliata e come uno schiaffo la realtà di capovolge. Si rigira su se stessa come l'abbaino nella mansarda di Denny. Tu sei qui ed io li', ma se guardi tu : io sono qui e tu li'.
Io sono là, sono lontana in italia e vicina in francese. Le parole si rigirano sull'asse della mente, le frasi sono capogiri. Il metro cangiante dell'elettricità nelle cellule nervose.
30.6.07
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2 commenti:
londra...una città troppo "presente". non ti lascia la libertà di sentirla, semplicemente si impone. ... occupa ogni silenzio.
a volte, quando passeggiavo, mi sentivo violentata dai contorni.
è una città in altorilievo. credo che il suo proporsi così sfacciatamente sia una difesa...si difende dalle persone...è una città che ha paura dei suoi abitanti ...
ti abbraccio...
un abbraccino minuscolo..solo per tentare di cambiare identità
:-)
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