quando le parole si allineavano veloci e credevo ancora di avere l'inchiostro nelle vene.
quando lo spazio bianco alla fine del nero si ritmava da solo
e faceva come una macchia di coscienza sul foglio
come coscienza macchiata di presunzione.
oggi so di non saperlo fare.
non saper scrivere.
non aver mai conosciuto la metrica.
non averla mai voluta conoscere
oggi anche i punti e le virgole
mi girano la schiena
le maiuscole e gli accenti
le sillabe si interrogano in un equilibrio fragile
mastico le stesse parole come un bue
sembra che ci faccia una pastella predigerita
per i tempi di magra
ma qui 7 anni non sono ancora passati
non si possono contare in realtà
perché anche la scala numerica
si è sbriciolata
ed il sistema metrico decimale
non si applica più agli aerei
e al codice binario
sono qui
fuori e dentro
prigioniera di me
come una fortezza.
la psicologa parla di autismo.
io vorrei parlare della sua voce
e del respiro scandito.
difficile essere coerenti
senza bruciarsi
al magma dei pensieri
difficile essere me
spesso
potessi almeno scrivere
per riconoscermi
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