Gli occhi delle donne hanno una specie di colore di intonaco scrostato, di strati di vernice alla fine del giorno.
Certe cose sono quelle che non si raccontano, quel sentimento di terra che ti ritrovi dentro alla fine dei conti. Come la posa del caffé sul fondo della tazzina. Decine di caffé, dietro le imposte accostate, alla controra. Una specie di controtempo, contrappunto. Anche quando il sonno tarda a venire, il pensiero corre alla sera fresca mentre il sole brucia l'asfalto.
Questo è il tempo perso, il tempo che deve passare, che si guarda scorrere denso come lo sciroppo sui taralli grossi. Quelle ore che lasciano nella mente come una striscia di sudore sul bordo dei pensieri. Della ragione.
Silenzio, la controra non si disturba. I vicini dormono.
Le brave bambine non battono i piedi per terra. Se ne stanno nella sedia bassa ad aspettare. Se ne stanno zitte zitte a bisbigliare di certi sguardi scambiati a scuola.
Come raccontare il silenzio, lo sguardo immobile, l'attesa. Il tempo si riavvolge, sbianca i ricordi delle nonne come una ruga precoce sulla fronte liscia.
Un campanello impazzito intorno alla caviglia. Mi ricordo. Si racconta.
Fuori, dopo i muri bianchi, lungo le strade dove Dio non ha ancora camminato, svolgero' il mio passo come una danza, fino a dove gli occhi di lui si confondono col mare. C'è un sapore di sale fra i gigli selvatici, sulle dune...
18.3.07
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2 commenti:
Come fai a non staccare mai Maria? Sai perche' , ti ho sempre trovata speciale? Stregoneria a parte ( che ti appartiene ) : queste sensazioni , credo abbiano una voce antica , ma tu le racconti e le rievochi come se avessi l'album di foto per le mani. Bellezza struggente , quando cominceremo a divertirci con l'orrido?
sono contenta che tu riesca a pubblicare senza che debba autorizzarti. ma perché non funziona sempre?
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