13.3.07

crisi

Stanotte, sfrigolando, sono tornati gli incubi e lo spettro della pazzia si è insinuato ancora nella piega conosciuta, tra il lenzuolo ed il cuscino. Lei era li, piccola e indifesa. Io stanca.
Poi è arrivata Licia ed una nuova crisi : cosi' si è rotto il guscio dell'uovo. L'incubo si è trasformato in sogno... chè ho reagito come non ho coraggio mai. La rabbia e la follia mi hanno resa potente, più di lei, dall'altra parte del muro. Cosi' tra le mani mi è rimasto solo lo schienale della sedia. D'un tratto mi sono sentita vigliacca, presagendo la sua reazione ho cominciato a correre. Giù per scale incerte e pericolanti, facendo i gradini scivolosi a tre a tre, e poi ancora per le strade deserte di una specie di controra serale. Dove, unica sopravvisuta, mi facevo inseguire dalle mie stesse ombre.
Cosi mi sono svegliata sudata : erano le quattro e mezza.
Curiosamente mi è venuto in mente il [sorriso] di diamond ed i suoi complimenti per una mia vecchia frase, dove mi sveglio alle quattro con gli aghi negli occhi.
Certe frasi hanno un prezzo ; certe parole costano di più. Quei versi, in fondo, li ho pagati cari.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ora, io lo dico che non vengo bene nelle foto, però poi mi devi dire perché il mio sorriso è a parentesi quadre!!! Ricordo ancora quel pezzo, era una frase che recitava: "alle quattro gli occhi come spilli hanno forato il palloncino scuro dei sogni". Confermo, è una frase stupenda. Anzi, no, non è una frase, tantomeno una sequela di parole. E' Maria che si svela, che si fa poesia. Mi dispiace che siano tali circostanze a doversi concretizzare, sebbene, e non lo nascondo, un po' t'invidio quella capacità di raccontare te stessa, in prosa come in versi. Io non ci sono mai riuscito -probabilmente mai- e a volte mi chiedo come sarebbe. Intanto, se fossero di nuovo le quattro e gli occhi pungessero ancora come spilli, dimmelo, ti preparerò un caffé, con l'acqua di Napoli viene una bellezza.

inchiostro ha detto...

Il sorriso è tra parentesi per uno scrupolo di edizione. Vuol dire che non l'ho mai visto, che l'ho immaginato. E' stato un riflesso automatico... è un convenzione editoriale.
Grazie per i tuoi complimenti. Sapere che posso incontare i tuoi occhi, dietro la notte, mi riscalda. Un giorno spero di assaggiarlo davvero il tuo caffé.

Rosso ha detto...

Che la follia forse si debba contrastare con le piccole certezze? E quali sarebbero , se non quelle dell'attimo? Certezze come illusioni e il dato di fatto che arriva a mala pena al domani. Credo di avere un grosso problema : la follia mi ha lasciata . O si e' radicata cosi' bene tanto che non ci penso quasi piu'. La follia e' come una zecca , se non ne estrai subito la testa , ti ci troverai dentro anche tutto il suo corpo...e lei prolifera come un ranucolo asessuato. Un bacio piccoli miei.