28.9.07

Guardami

Vorrei che per una volta mi guardassi nella mia fragilità, solo quella.
Nei miei fallimenti. Guardami davanti alla montagna di lego, con gli occhi presi dai colori in un capogiro, incapace di assemblarli. Guardami davanti ai quadretti di un quaderno, come una prigione che taglia la mente. Davanti ai tasti bianchi e neri del pianoforte, come un marmo che aspetti il suo michelangelo... invano.
Guardami ora, incapace di parola.

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