qui è un altro tempo, fatto di buchi improvvisi che risucchiano il cervello. il tempo si raccoglie intorno alla tovaglia cerata ed alla frutta finta. stiamo ancora aspettando di vivere. di uscire. di incuriosirci. di scoprirci.
capisco, ora capisco, i mondi incantati dei libri d'infanzia.
quell'affastellarsi di stelle dietro le palpebre.
capisco i versi come un chiavistello magico fatto di bianco. quel perdersi improvviso sulla pagina, come deragliando dai binari dell'inchiostro. cosi' è la poesia, dice la maestra : si va a capo.
il bianco fagocita il nero. l'assenza ridimensiona lo scritto. l'attesa si confronta alla vita.
"allora capovolgiamo il mondo", dico.
e sei arrivato tu.
e sei andato.
tornato.
qui.
Nessun commento:
Posta un commento