2.12.06

la poesia

le mie poesie commuovono anche me, soprattutto me, quando le rileggo. mi chiedo come abbia fatto ad avere il coraggio della scrittura, della testimonianza. mi chiedo quanto della mia scrittura sia rivolto a me stessa, esclusivamente a me stessa. x giorni fa mi ha lanciato "anche tu cerchi un pubblico" : ho pensato a questo blog senza commenti. questo blog semisegreto. con soli due amici come due occhi a darne un volto. saro' forse un bel narciso, ma il mio pubblico,lo ammetto, sono io stessa. il mio pubblico preferito da sempre. tanto qui, dove non mi sente nessuno, posso dirlo.
scrivo per me, come disse x, "fino alla quarta sigaretta". ma ora l'ha sicuramente dimenticato. scrivo come una sfida, come uno scherno, un eterno sguardo. un rapido tuffo della mano in fondo alla borsa, per cercare le chiavi di casa.
il mistero della scrittura è intatto. ho un bel coraggio a farne il centro dei miei studi. la paleografia si cancella appena spinge la poesia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Beh maria non lo so, devo dire di essere rimasto sorpreso. In queste righe ho trovato coraggio e sensibilità. Forse non ho questo stesso dono, per cui mi pare tutto così etereo e sfuggevole da rimanerne sbigottito, però l'unica cosa che mi viene da dire, ti auguro di conservare intatta questa capacità. E' una fortuna immensa disporne.